Storia della birra – seconda parte

La storia della birrificazione: dal XIII secolo ad oggi.

Continuando il nostro percorso inerente la storia della birrificazione e della birra, iniziato nel precedente articolo, ci spostiamo nel 1241 quando in Germania venne costituita la “Lega Anseatica”. La lega aveva come scopo il controllo del monopolio dei commerci interessanti l’Europa settentrionale e il mar Baltico, e durante la sua attività diffuse l’uso della birra. Inoltre nel 1290 pubblicò un testo sul diritto internazionale navale, il quale regolava anche il commercio della birra.

Nel 1268 re Luigi IX emanò alcuni statuti e regolamenti per la produzione di birra sana e corretta, obbligando i produttori all’utilizzo di luppolo ben conservato e privo di grano saraceno. Il consumo durante le feste solenni venne vietato e la birra venne tassata.

Nel 1516, in Baviera, il duca Guglielmo IV emanò la “Legge sulla purezza”. Secondo tale norma, la birra doveva essere preparata soltanto utilizzando orzo, luppolo e acqua. Oggi viene prodotta la birra “Edikt 1516” in ricordo di tale legge.

In ogni caso, durante il medioevo, furono i monaci i principali produttori di birra. Infatti è nei monasteri che la birrificazione venne affinata e divenne una bevanda con cui accogliere i malati e i pellegrini. Fu proprio nei monasteri dell’Europa centrale che venne utilizzato per la prima volta il luppolo, con lo scopo di aromatizzare e migliorare la conservazione della birra. Durante il XVI secolo la birra prodotta nei conventi era di due tipi: la “Birra debole” riservata alle donne, e la “Birra dei padri” (più alcolica della prima), riservata ai frati. Inoltre i monaci, sempre in questo periodo, introdussero una tecnica di lavorazione ancora attuale: la fermentazione a bassa temperatura.

Ulteriori innovazioni avvennero nel 1680 con la scoperta dei lieviti ad opera dell’olandese Antony van Leeuwenhoek, grazie ai quali, nel 1730 furono prodotte le prime birre Ale e Porter. Nel 1785 venne fabbricata una macchina capace di macinare il malto e di pompare acqua ad alta potenza. Tale macchina permise l’aumento elevato della produzione giornaliera. Nel 1836 la tecnica della fermentazione a bassa temperatura subì continui perfezionamenti fino ad arrivare all’ottenimento della birra “Lager”.

In italia la prima fabbrica di birra nacque nel 1789 a Nizza Monferrato. A questa seguirono la Peroni a Roma e la Menbrea a Biella nel 1846.

Nel 1790 un’importante innovazione venne introdotta nella birrificazione: la serpentina per il raffreddamento, grazie alla quale la birra poté essere fabbricata nel corso di tutto l’anno, anziché solamente nei mesi più freddi. La serpentina venne superata dallo scambiatore di calore di Yandall nel 1826 e nel 1870 dalla refrigerazione di Carl von Linden. Nel 1875 Pasteur studiò il ruolo dei lieviti nella fermentazione  della birra e del vino e costatò l’azione degli enzimi nella demolizione degli zuccheri. L’anno successivo si interessò della pastorizzazione della birra, la quale permise una conservazione più lunga della bevanda. Nel 1892 venne brevettato il tappo a corona da William Painter e nel XIX secolo in Svizzera, vennero introdotti i tini in acciaio inox per la fermentazione alcolica  del malto di birra.

Nell’articolo della prossima settimana inizieremo ad analizzare gli ingredienti.

BIBLIOGRAFIA:

  • La birra, G. Sicheri (2017), Hoelpi editore, Milano;
  • La birra perfetta, gordon Strong (2017), Edizioni Lwsr, Collana Grandi passioni, Publisher M. Aleotti.
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